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Fondo nazionale efficienza energetica: in arrivo le regole applicative

Presentata la bozza messa a punto da MISE e Invitalia. Parte il confronto con gli stakeholder sulla base della proposta di regole operative. Osservazioni entro il 25 gennaio.

Si è svolto lo scorso 15 gennaio, presso la Sala degli Arazzi del Ministero dello Sviluppo Economico (MISE), la presentazione della proposta di regole applicative del Fondo Nazionale per l’Efficienza Energetica, messa a punto dal MISE e da Invitalia.
Sulla base della proposta di regole operative, presentate da Corrado Diotallevi, responsabile della Business Unit grandi investimenti e sviluppo di impresa di Invitalia Spa, è stato avviato il confronto con gli stakeholder che continuerà online con i soggetti interessati che attraverso il sito del Ministero, potranno presentare le proprie osservazioni entro il 25 gennaio 2019.


Il Fondo Nazionale per l’Efficienza Energetica – spiega il MISE – istituito dal Dlgs 102/2014 attuativo della Direttiva 2012/27/UE sull’efficienza energetica, disciplinato dal decreto interministeriale 22 dicembre 2017, è finalizzato a mobilitare maggiori risorse private per la realizzazione di interventi di efficienza energetica realizzati da imprese, ESCO e Pubblica Amministrazione su edifici, impianti e processi produttivi e integra gli strumenti di incentivazione dedicati al raggiungimento degli obiettivi nazionali di efficienza energetica.
Il Fondo ha l’obiettivo di favorire il finanziamento di interventi necessari per il raggiungimento degli obiettivi nazionali di efficienza energetica attraverso la riduzione dei consumi di energia nei processi industriali, la realizzazione e il potenziamento di reti e impianti di teleriscaldamento e teleraffrescamento, l’efficientamento di servizi ed infrastrutture pubbliche e la riqualificazione energetica degli edifici.
La dotazione massima prevista, nel periodo 2014-2020, è di 490 milioni di euro (fino a circa 70 milioni di euro l’anno): si stima che il Fondo possa mobilitare investimenti nel settore dell’efficienza energetica per oltre 800 milioni di euro con le risorse già disponibili (150 milioni), prevedendo un effetto leva pari a 5,5.
Il Fondo ha una natura rotativa e si articola in due sezioni:

  • Una per la concessione di garanzie su singole operazioni di finanziamento, cui è destinato il 30% delle risorse che annualmente confluiscono nel Fondo.
  • Una per l’erogazione di finanziamenti a tasso agevolato, cui è destinato il 70% delle risorse che annualmente confluiscono nel Fondo.

La sezione garanzie prevede, inoltre, una riserva del 30% per gli interventi riguardanti reti o impianti di teleriscaldamento, mentre il 20% delle risorse stanziate per la concessione di finanziamenti è riservata alla Pubblica Amministrazione.
Le imprese possono accedere sia alla garanzia offerta dal fondo (fino all’80% dell’ammontare dell’operazione e comunque tra un minimo di 150 mila euro e un massimo di 2,5 milioni di euro), in tal caso attraverso un intermediario finanziario, sia al finanziamento a tasso agevolato (concessi da un minimo di 250 mila euro e 4 milioni di euro a copertura del 70% dei costi agevolabili), anche cumulativamente, nei limiti della copertura dei costi ammissibili disciplinati dalla norma.
Il Ministero ha confermato l’apertura di una sezione del fondo, come anche previsto dalla legge di Stabilità per il 2018 – con dotazione massima di 150 milioni di euro – dedicata all’ecoprestito cioè al rilascio di garanzie su mutui sottoscritti per interventi di miglioramento della prestazione energetica degli immobili realizzati da privati cittadini o da condomini.
Il fondo nazionale può contare su uno stanziamento complessivo di 185 milioni di euro: 150 già resi disponibili dal ministero, cui si aggiungono 35 milioni su base annuale tra il 2018 e il 2020.
Il Piano Nazionale Integrato Energia e Clima prevede il mantenimento del Fondo per il periodo 2021-2030 con una previsione di incremento della dotazione finanziaria di 80 milioni di euro l’anno.
Il fondo si rivolge in particolare alle Pubbliche amministrazioni e alle ESCO (le Energy Service Company). Le Pubbliche amministrazioni possono beneficiare di finanziamenti a tasso agevolato, della durata massima di quindici anni e con un limite del 60% dei costi agevolabili per tutti gli interventi ammissibili (miglioramento dell’efficienza energetica degli edifici di proprietà della pubblica amministrazione, nonché degli edifici destinati ad uso residenziale, con particolare riguardo all’edilizia popolare; miglioramento dell’efficienza energetica dei servizi e/o delle infrastrutture pubbliche), con l’eccezione di quelli relativi alle infrastrutture pubbliche che godono di un limite dell’80%. La ratio sottesa alla norma è volta a stimolare il cofinanziamento degli interventi della Pubblica Amministrazione, tramite i meccanismi di incentivazione già disponibili a livello nazionale e locale (come il Conto Termico o i fondi strutturali gestiti prevalentemente a livello regionale), permettendo un più efficace utilizzo delle risorse disponibili. Le agevolazioni concesse alla Pubblica Amministrazione sono infatti cumulabili con altri incentivi fino al 100 per cento dei costi ammissibili.
Limitatamente ai soli edifici la norma considera agevolabili esclusivamente i costi di investimento supplementari necessari per conseguire il livello più elevato di efficienza energetica, mentre per gli interventi nel settore industriale, sono agevolabili gli interventi che generino risparmi addizionali.
“Si tratta di uno strumento atteso da più di 4 anni – ha dichiarato il Sottosegretario allo Sviluppo Economico con delega all’energia Davide Crippa – fondamentale per rimuovere le barriere finanziarie che limitano la realizzazione di interventi di efficienza energetica da parte delle imprese e della Pubblica Amministrazione. Oltre ad un’azione di garanzia nei confronti degli investitori, grazie al Fondo si prevede una mobilitazione di investimenti nel settore dell’efficienza energetica di oltre 1,7 miliardi di euro con le risorse già disponibili ed un effetto leva previsto pari a 5,5 con relativa creazione di posti di lavoro nel settore e opportunità per l’indotto”.
Per la soluzione delle problematiche connesse, il servizio “Risposte a quesiti” attivato da questo “Sportello Energia” (vai alla pagina) si è organizzato per rispondere alle richieste degli utenti anche in questo settore.

Arch. Ph.D Teresa Cervino
Energy Consultant PromoPa Fondazione

Per maggiori approfondimenti si riporta il decreto ed i suoi allegati:

  1. Decreto_direttoriale
  2. Allegato A1 – Scheda intervento generale
  3. Allegato A2 – Scheda intervento beneficiario aggregato
  4. Allegati A3-A9 -Dichiarazioni
  5. Allegato B1 – Criteri di valutazione imprese
  6. Allegato B2 – Criteri di valutazione PA
  7. Allegato C – Calcolo Equivalente Sovvenzione Lordo