Cultura in controtendenza: tiene nonostante la crisi, crea valore aggiunto e occupazione anche nell’Isola
“E’ importante recuperare il senso economico della cultura inserendolo organicamente nelle politiche come fattore moltiplicativo delle altre economie territoriali. E lo è altrettanto valorizzare le peculiarità delle nostre radici per costruire un modello integrato di offerta turistica, diverso delle centinaia di altre con cui dovrà competere, in grado di trasferire emozioni, esperienze e ricordi unici e irripetibili. Le opportunità di lavoro per tanti giovani si spalmerebbero così su tutta la filiera dell’offerta, integrando la valorizzazione di tutti quegli elementi che fanno della Sardegna un prodotto di eccellenza: agroalimentare, artigianato, storia, bellezze naturali, patrimonio culturale. Purtroppo – osserva il Presidente della Camera di Commercio del Nord Sardegna, Gavino Sini – resta l’idea che la cultura non sia un bene tangibile. Ma il successo delle nostre produzioni più conosciute e apprezzate nasce grazie a questo patrimonio inesauribile. Che va messo a frutto a partire fin dai banchi di scuola, per mettere in condizione i giovani e le loro famiglie di cogliere le tante opportunità che vengono dall’industria culturale, e maturare presto quell’esperienza indispensabile per crearsi un’opportunità di lavoro stabile e di qualità”.
Il sistema cultura nella sua totalità registra in Sardegna 10.747 attività imprenditoriali operative. Un discreto numero come quello degli occupati che, nelle industrie creative in senso stretto, sono 14.700 (a Cagliari sono seimila e a Sassari quattromila), 8.500 in quelle culturali , 1000 invece trovano spazio nelle aziende impegnate nella gestione del patrimonio storico, e 2000 sono quelli che operano invece nelle attività di convegni e fiere, per un totale di 26.200 unità. Numeri che fotografano un sistema in tenuta, pronto a crescere ma che va sostenuto.
“Continuiamo a credere e puntare sul Distretto della Creatività che abbiamo lanciato qualche anno fa e, anche alla luce di questi dati che confermano la correttezza della nostra intuizione, pensiamo che l’investimento per uno sviluppo della filiera culturale possa rappresentare un reale strumento per chi fa impresa in questo ambito. – aggiunge Gavino Sini – Stiamo lanciando una serie di iniziative che attiveranno al più presto azioni di sviluppo in grado di valorizzare le potenzialità delle nostre aziende e del nostro territorio.”